Molti lo hanno già ribattezzato l'”incendio del secolo”. Di certo non c’è pace per Los Angeles, sconvolta da due giorni da numerosi roghi che sono scoppiati e poi diffusi in numerose zone della città e che sembrano ancora inarrestabili.
Gli incendi minacciano le vie più famose della città californiana
“Sono stata sulla linea del fuoco e quello che ho visto è sconcertante”, ha detto la sindaca di Los Angeles Karen Bass nel corso di una conferenza stampa, dopo aver visitato le zone devastate da almeno quattro grandi roghi ancora attivi in città.
“È un fenomeno senza precedenti perché abbiamo avuto venti da tornado, ma senza le piogge che di solito accompagnano i tornado. Anzi le condizioni sono estremamente secche, perché non piove da maggio – ha proseguito la sindaca, aggiungendo – in questo momento i venti sono più deboli e quindi possiamo ricominciare le operazioni di spegnimento degli incendi per via aerea”, ha assicurato. Ma la situazione rimane critica. E mentre il presidente uscente Biden, che per seguire il corso degli eventi ha annullato anche la prevista visita a Roma, ha convocato per oggi, giovedì 9 gennaio, un briefing sugli incendi californiani, la “Città degli Angeli” continua a bruciare.
Ad andare in fumo sono alcune tra le vie più famose della città californiana come Sunset Boulevard, la famosa strada di West Hollywood. I residenti hanno raccontato di aver visto banche, bar e supermercati che frequentavano da decenni completamente distrutti. E, mentre L’incendio divampato uno degli incendi divampati si sta avvicinando all’iconica scritta ‘Hollywood’, sull’omonima collina, la città è alle prese con i primi bilanci. Finora le vittime accertate sono cinque, gli sfollati sono 130mila, mentre gli edifici divorati dagli incendi sono oltre 2000. Ma sono solo cifre provvisorie, destinate probabilmente a salire. E intanto sale il dibattito sulle cause di questa vera e propria “apocalisse di fuoco” che sta divorando uno dei simboli degli Usa.
Come si sono propagati gli incendi
Secondo le autorità, le fiamme si sarebbero originate accidentalmente, lo scorso martedì 7 gennaio mattina in un giardino privato nella zona di Pacific Palisades, nell’area residenziale nord-est della città. In pochi minuti, un piccolo filo di fumo si sarebbe trasformato in una colonna densa, mentre il fuoco avrebbe divorato la vegetazione arida dei dintorni. Le condizioni, sottolineano gli esperti, erano perfette per una catastrofe: dopo due inverni eccezionalmente piovosi, la vegetazione cresciuta in abbondanza era diventata secca, pronta a bruciare con il minimo innesco. Ed è esattamente ciò che sarebbe avvenuto.
Che la situazione sia drammatica lo si evince dalla mappa diffusa dalla polizia di Los Angeles che ha rende noti i roghi presenti in città. Kristina Dahl, vicepresidente dell’organizzazione di ricerca Climate Central, ha spiegato ai media che “stiamo assistendo a incendi che si propagano in condizioni di caldo, siccità e vento: tutte queste situazioni si verificano attualmente nel sud della California”. Gli incendi sono alimentati infatti da venti molto violenti e il tasso di contenimento è molto basso, come si evince dalle stime in tempo reale rilasciate, mentre scriviamo, dai pompieri della città californiana.
Nel 2024, la California è stata colpita dal fenomeno di El Niño, che ha portato piogge intense rendendo la vegetazione abbondante, seguite da una siccità nella seconda metà dell’anno. A Los Angeles sono caduti solo 4 millimetri di pioggia in quel periodo. Le condizioni attuali combinano un bassissimo tasso di umidità con venti forti e secchi che negli ultimi giorni hanno raggiunto velocità fino a 160 km/h, spazzando le terre e alimentando i cinque focolai principali. Sebbene le raffiche stiano gradualmente diminuendo, i servizi meteorologici hanno mantenuto l’allerta rossa per i venti forti fino a venerdì. A questo cocktail di fattori si aggiunge la temperatura: durante il giorno, a Los Angeles si registrano circa 20°C, una temperatura insolitamente alta per l’inizio dell’inverno.
Secondo gli scienziati dell’Università della California a Los Angeles (UCLA), il fenomeno potrebbe essere inoltre il risultato di un cambiamento climatico noto come “hydroclimate whiplash”, ovvero l’alternanza estrema tra periodi di siccità e piogge intense. Dopo anni di grave siccità, le piogge record del 2022-23 hanno stimolato una crescita vegetativa eccessiva. Gli inverni piovosi sono stati seguiti da estati caldissime, che hanno seccato quella vegetazione, trasformandola in carburante per gli incendi.
Ma sotto accusa c’è anche la gestione delle emergenze per la presunta mancanza di preparazione e le infrastrutture obsolete. Rick Caruso, miliardario e noto imprenditore immobiliare di Los Angeles, ha denunciato la mancata manutenzione dei serbatoi idrici, che ha lasciato i vigili del fuoco senza acqua sufficiente per affrontare l’emergenza, mentre nella giornata di ieri Trump ha attaccato il governatore della California di area dem. Insomma, se tutti si augurano che gli incendi possano essere domati nel più breve tempo possibile, la storia sarà probabilmente diversa per le polemiche che seguiranno a quello che è stato dipinto come “l’incendio del Secolo”.
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