Il progetto vuole sperimentare, in un quartiere con altissime percentuali di abbandono e dispersione, una complessa e integrata serie di azioni: un’offerta formativa integrativa del curriculum scolastico (azioni trasversali agli ambiti generazionali: teatro, musica, promozione dei diritti e della cittadinanza attiva; un’azione rivolta ai ragazzi e, contemporaneamente, una formazione per il personale docente e non docente, per realizzare iniziative di apprendimento extra-scolastico, con attività outdoor per ogni ordine e grado, secondo il metodo della scuola attiva e, anche in base all’analisi del benessere psicofisico effettuata per il progetto U.E. AETSG, sperimentare iniziative di apprendimento extra-scolastico nelle classi della scuola primaria ; sulle classi della secondaria di I grado ; sulle classi della scuola secondaria di II grado. Un intervento di ridisegno della piazza del quartiere, trasformando lo spazio pubblico in aree di apprendimento urbano informale . Una parallela indagine sulla condizione percepita dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, svolta sui beneficiari diretti del progetto e propedeutica a un aggiornamento della Carta dei diritti dell’Infanzia.

Durata complessiva del progetto: 24 mesi

 

Finanziamo agevolati

Contributi per le imprese

 


 

Contesto di riferimento e analisi dei bisogni del progetto

I Quartieri Spagnoli sono esempio di dismissione sociale nel cuore di Napoli. Montecalvario è l’area più densamente abitata (29.917 persone). Il 19,1% degli abitanti è straniero e la quasi totalità risulta assistita dall’ASL Napoli n.1 Centro. Le famiglie sono il 10,4% di tutte le famiglie di Napoli. Nei Q.S. si registra una percentuale di povertà educativa adulta superiore all’80% (assolvimento dell’obbligo scolastico). Ancora molto radicata la criminalità organizzata e diffusa l’illegalità. La popolazione dei quartieri appartiene a ceti medio-bassi e bassi. La disoccupazione è diffusa e molte famiglie versano in condizioni di povertà economica, sociale e culturale. Il disagio economico-sociale si accentua per le famiglie monogenitoriali o molto numerose. I servizi pubblici e sociali, sia generali sia dedicati alla cura e tutela dell’adolescenza, sono carenti. Gli spazi di aggregazione e i luoghi della socialità, uniti alle offerte educative e culturali, sono scarsi. I tassi di scolarizzazione della popolazione adulta sono bassi e, nelle famiglie di origine straniera, le competenze linguistiche sono insufficienti per supportare i figli. La marginalità economica, sociale e culturale delle famiglie si somma ai già citati processi di etero e auto ghettizzazione dei quartieri. L’analisi dei contesti di intervento evidenzia una serie di condizioni che concorrono ad una situazione di povertà educativa ereditaria. Aggregando i dati forniti dalle scuole partner, emerge un 25% di studenti/esse fragili a elevato rischio di dispersione scolastica. Vi è una scarsa valorizzazione del ruolo della scuola e della formazione, in cui si rileva l’assenza di spazi di protagonismo dei giovani, spesso relegati in ruoli marginali e passivi, con poca supervisione da parte degli adulti ed evidente rischio di aumentare condotte e comportamenti devianti. Le famiglie hanno quasi sempre una bassa scolarizzazione, fragile situazione lavorativa e associano alla scuola poche prospettive di cambiamento e opportunità di ascesa sociale. Di conseguenza producono una sorta di trasmissione inter-generazionale (appunto, ereditaria) della povertà educativa. Sovente si applicano modelli di relazione con le istituzioni, in particolare le scuole, di antagonismo e conflittualità (reiterate assenze dei figli, scarsa risposta alle richieste degli insegnanti e bassa adesione ai rapporti scuola/famiglia). Tali modelli non sono efficacemente contrastati dagli attori sociali (servizi socio-sanitari, realtà associative) perché poco presenti o per via di iniziative singole, senza una prospettiva comune.

 


Obiettivi del progetto

Azione di contrasto alla diffusione delle povertĂ  educative di contesto, famigliari e minorili.
Ampliare l’ambiente di apprendimento fino a farlo coincidere con l’intero quartiere; di offrire e sperimentare un nuovo percorso scolastico a bambini e ragazzi, che comprenda i saperi diffusi del loro quartiere; inneschi processi di welfare e di auto-riconoscimento sociale nella struttura sociale del quartiere; sperimenti un modello di insegnamento e di insegnante “di processo” e non “di nozione”, “di esperienza” e di scambio diffuso scuola-città.

Ridefinire l’identità del quartiere, assumendo bambini e ragazzi come protagonisti di una coordinata azione educativa diffusa e di strada, che coinvolga l’intera comunità, gli spazi e i luoghi del quartiere, attivando tutte le risorse nella costruzione di un quartiere educativo e a misura di bambino, quindi inclusivo, intelligente, intessuto di benessere, partecipazione.

Tra l’altro l’obiettivo di incidere sulla riduzione delle disuguaglianze.

 


Descrizione di dettaglio del progetto

Il progetto vuole sperimentare per la prima volta su una intera scala di quartiere, i Quartieri Spagnoli di Napoli, quartiere con altissime percentuali di abbandono e dispersione scolastica (ben oltre le medie regionali e nazionali) una serie di azioni: diversificate per strumenti e modalità didattiche; condotte all’interno ma soprattutto all’esterno delle scuole; rivolte a ragazzi di diversa età (dalla primaria alla secondaria di secondo grado); rivolte al corpo insegnanti (per introdurre, nelle pratiche didattiche ordinarie, modalità, competenze e strumenti in grado di modificare i modelli educativi dominanti, per sperimentarne di nuovi, più adatti a contrastare fenomeni di dispersone e abbandono); in grado di sollecitare una partecipazione attiva dei ragazzi ai temi del nostro tempo, al contempo avviando uno studio-pilota sui diritti che le nuove generazioni chiedono di vedere riconosciuti loro. Il progetto, per poter esercitare la scala di quartiere su cui si esercita, coinvolge le quattro scuole (1 primaria e 1 secondaria di primo grado; 2 di secondo grado – un liceo e un istituto tecnico alberghiero; due scuole pubbliche e due scuole partitaria) che insistono sull’area urbana e quindi costituiscono, ognuno con la propria offerta educativa, una rappresentanza quasi esaustiva e trasversale delle generazioni più giovani che abitano i Quartieri Spagnoli, su cui misurare il fenomeno sociale entro cui si consuma o non si consumano la dispersone e l’abbandono. Un’azione-pilota condotta a scala di quartiere, in un’area urbana storicamente afflitta dal problema delle povertà educative, può rappresentare l’opportunità per una originale, misurabile, rivelatrice valutazione degli strumenti più appropriati, della loro efficacia e degli esiti che determinano, più di qualunque altra area non circoscritta e misurabile.

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Procedura celere

 

I partner, tra cui anche il Comune di Napoli, II Municipalità, sono espressione di soggetti che, ognuno nel proprio specifico campo di attività, stanno da tempo sperimentando e applicando innovative modalità didattico-educative, nel campo dell’educazione attiva (Freinet, Montessori, Dewey), della formazione specialistica per insegnanti sui modelli della scuola attiva, che pone il bambino e il ragazzo al centro di un’azione che ne motiva un protagonismo attivo e partecipe. Si determina una rete al tempo stesso locale e a scala di quartiere (le scuole coinvolte, la Fondazione FOQUS, l’impresa sociale “Dalla Parte Dei Bambini”, la cooperativa Liberetà Napoli, l’associazione Napoli Children, la Municipalità II del Comune di Napoli) e una nazionale (la Robert Fitzgerald Kennedy Foundation – Italia, la Fondazione di Comunità di Milano, Fondazione Vodafone Italia, World Youth Orchestra), in una esperienza che valorizza reciprocamente i contesti locali e le esperienze nazionali.

Il progetto è suddiviso in 5 aree di intervento, al loro interno articolate in ulteriori aree specialistiche tematiche: formazione integrativa del curriculum scolastico (teatrale, musicale, per l’apprendimento di competenze digitali); iniziative di apprendimento extra-scolastico per ragazzi (apprendimento cooperativo ed outdoor) e formazione specialistica per del personale docente e non docente di tutte le scuole coinvolte; un’intervento di ridisegno a fini didattico-innovativi per la pratica educativa outdoor e l’inclusività; iniziative che promuovono la cittadinanza attiva (avviando una indagine-pilota sui temi dei diritti dei ragazzi e dei giovani).

In particolare:

Per quanto riguarda le offerte formative integrative del curriculum scolastico, che prevedono azioni trasversali agli ambiti generazionali, il progetto prevede di sperimentare, distinguendo le attività in relazione all’età dei beneficiari:

formazione integrativa teatrale, esperienza da praticare in spazi scolastici ed extra-scolastici, condotta da educatori professionisti, e di cui sperimentare, per alcuni dei giovani coinvolti, oltre la conclusione del progetto, la possibilitĂ  di prosieguo in una analoga dimensione educativo professionale (diventando a loro volta educatori-promotori di esperienze didattiche incentrate sul teatro da realizzare nelle stesse scuole del quartiere e in altri ambiti cittadini);

organizzazione responsabile: Coop. LiberetĂ  (in collaborazione con Teatro delle Albe di Ravenna);
ambito di intervento: scuole secondarie di primo grado (6 classi), per 120 ragazzi;

formazione integrativa musicale, esperienza da praticare in spazi scolastici in orario extra-scolastico, condotta da educatori-musicisti professionisti, e di cui sperimentare, per alcuni, oltre la conclusione del progetto, la possibilità di prosieguo, anche nella pratica musicale personale (l’uso dello strumento musicale);

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organizzazione responsabile : World Youth Orchestra; ambito di intervento: scuola primaria (3 classi), per 60 ragazzi;

formazione integrativa per l’apprendimento di competenze digitali, utilizzo, con conduzione di esperti informatici e animatori con esperienza didattica, di LV8, applicazione mobile e desktop sviluppata da Fondazione Vodafone, per promuovere l’apprendimento di competenze digitali per ragazze/i (14-18 anni) attraverso meccaniche tratte dal mondo dei videogiochi (gamification);

partner non economico responsabile: Fondazione VODAFONE;
organizzazione responsabile dell’operatività educativa nelle classi: Associazione Muezzin;

ambito di intervento: scuole secondarie di secondo grado (6 classi); per 240 ragazzi.

Per quanto riguarda le iniziative di apprendimento extra-scolastico, il progetto prevede di intervenire nelle scuole, sia all’interno che, soprattutto, con attività educativa svolta all’esterno delle classi, in spazi pubblici, culturali, monumentali, della città, distinguendo le attività in relazione all’età dei beneficiari, con:

attività pratica di apprendimento cooperativo ed outdoor per bambini e ragazzi, con attività didattiche e metodologie ispirate al metodo cooperativo ed outdoor, per ogni ordine e grado, secondo il modello della scuola attiva (Freinet, Montessori, Dewey); prevedendo la partecipazione alla ricerca europea sull’analisi del benessere psicofisico dei bambini e ragazzi (U.E. AETSG) e lo scambio con esperienze in contesti europei (Spagna, Lituania) che stanno sperimentando nuove pratiche di contrasto delle fragilità emotive dei ragazzi in età evolutiva;

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Procedura celere

 

organizzazione responsabile: Fondazione FOQUS (che coinvolge educatori esperti di scuola attiva);
ambito di intervento: – scuole primarie; scuole secondarie di primo grado (12 classi) per 240 ragazzi;

si prevede anche il ridisegno di Piazza Montecalvario, l’unica piazza del quartiere, su cui affacciano la Scuola pubblica Paisiello e la Scuola paritaria “Dalla Parte Dei Bambini”, piazza di gioco e uscita della Metropolitana Toledo, oggi spazio privo di ruolo e identità, da trasformare in spazio pubblico di apprendimento informale (inclusivo, capace di accogliere classi o piccoli gruppi per incontri e attività comuni, multigenerazionale);

organizzazione responsabile: Associazione Napoli Children (progetto e lavori edili); in partenariato (per consulenza metodologica e progettuale) con Fondazione di ComunitĂ  di Milano, che ha realizzato diversi campi gioco inclusivi nei parchi milanesi.

Per quanto riguarda la formazione del personale docente e non docente di tutte le scuole coinvolte, per offrire nuove e ulteriori competenze, strumenti, metodologie, adatte a modificare alcuni tradizionali modelli educativi per adottarne altri, più innovativi ma soprattutto adeguati a contrastare il fenomeno della dispersione e dell’abbandono scolastico, il progetto prevede un complesso piano di formazione attiva (non frontale) da svolgersi nei weekend della settimana, realizzando cicli di laboratori e workshop di formazione per l’introduzione nell’attività didattica di programmi e metodologie di coinvolgimento attivo e cooperativo dei ragazzi, in outdoor oltre che in classe, per ogni ordine e grado, secondo il metodo della scuola attiva e dei programmi realizzati per il progetto “Webecome” promosso da Intesa Sanpaolo e “Con i bambini” in 33 città italiane e condotto dagli esperti di “Dalla Parte Dei Bambini”; organizzazione responsabile Dalla Parte Dei Bambini (educatori esperti di scuola attiva); ambito di intervento: scuole primarie; scuole secondarie di primo grado; (18 classi) per 360 ragazzi.

Per quanto riguarda invece le Iniziative con cui si intende stimolare una nuova e consapevole cittadinanza attiva degli studenti rispetto alle grandi sfide del nostro tempo, il progetto prevede di realizzare una competente attività di sensibilizzazione sui diritti individuali e collettivi della generazione giovane, da condurre da parte di esperti in diritti (civili, del lavoro, di cittadinanza, civili,…) d’intesa con gli insegnanti di ogni scuola e con pratiche anche esperienziali svolte con i ragazzi.

L’attività diventerebbe anche indagine-pilota sulla condizione percepita dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, svolta sui beneficiari diretti del progetto e propedeutica a un progetto di scala nazionale sui temi dei diritti dei ragazzi in età evolutiva;

organizzazione responsabile: Robert Fitzgerald Kennedy Foundation – Italia; ambito di intervento: scuole primarie (6 classi) per 180 ragazzi.

ContabilitĂ 

Buste paga

 

La conduzione del progetto prevede una cabina di regia, dove tutti i partner si incontrano, si confrontano, valutano l’andamento delle diverse fasi e azioni progettuali; le altre funzioni necessarie sono affidate a competenti uffici e personale della Fondazione FOQUS

 


Beneficiari (diretti ed indiretti)

I diretti destinatari saranno i bambini (6-10 anni), ragazzi (11-14 anni), adolescenti (14-18 anni); i genitori e le loro famiglie, individuati tramite la collaborazione dei servizi sociali territoriali;

insegnanti e educatori dele scuole pubbliche e paritarie che operano nei Quartieri Spagnoli di Napoli. Si tratta quindi di un intervento integrato su tutti gli attori della comunitĂ  educante

attraverso:

– azioni a sostegno della genitorialità;

– coinvolgimento attivo dei genitori nelle offerte educative (reciproci rimandi di emancipazione e auto- riconoscimento);

Contributi e agevolazioni

per le imprese

 

– iniziative di formazione, informazione e coinvolgimento attivo degli insegnanti in programmi di modifica delle metodologie educative, per un protagonismo reale dell’alunno, attività outdoor, ridefinizione dei processi educativi.

 


Partner di progetto

Associazione Napoli Children
Impresa Sociale DPDB Montecalvario srl
LiberetĂ  Coop arl
Associazione Robert F. Kennedy Foundation of Italy ONLUS
Fondazione Vodafone
Liceo Antonio Genovesi – Napoli
I.S.I.S. Elena di Savoia
Seconda Municipalità – Comune di Napoli
Associazione di volontariato Muezzin
Fondazione di ComunitĂ  Milano
World Young Orchestra Fondazione